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Confini violati

Il problema non è la tecnologia, ma la gente che non conosce più la parola confine

Da Nora Taylor
nicola santini parole sante ph press

Ti danno il numero di telefono e credono di aver comprato un citofono da usare a qualsiasi ora: chiamate a mezzanotte, buongiornissimi all’alba, vocali da dieci minuti mentre sei in riunione. Su WhatsApp la spunta blu è diventata un obbligo di schiavitù: se non rispondi entro cinque minuti sei maleducato, ingrato, o addirittura sospettato di chissà quale complotto.
Il delirio continua sui social: basta un “segui” su Instagram e la gente si sente amica, parente, quasi congiunta. E pretende che tu ricambi, commenti, metta cuori. Come se la vita reale fosse solo una sottosezione dei loro bisogni di conferma.
Essere reperibili non vuol dire essere a disposizione, ma provate a spiegarlo. Loro confondono accesso con possesso, connessione con confidenza. Non stanno cercando un rapporto: stanno invadendo un territorio. Il tuo.
E allora sì, diciamolo chiaro: non siete autorizzati a scambiare un numero per una chiave, né un like per un’amicizia. Se avete perso il senso del limite, non è modernità: è maleducazione elevata a sistema.
Parole sante: il confine è la nuova forma di igiene. Chi non lo rispetta non merita risposta, merita blocco.

A cura di Nicola Santini

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