Anche a novembre, l’energia della Al-B.Band live è pronta a travolgere il pubblico. La celebre formazione veronese, guidata da Alberto Salaorni e Davide Rossi, ha già fissato due concerti scatenati. Il primo appuntamento è per mercoledì 12 novembre al Signorvino di Affi (VR), una location abituale per la band, attualmente molto richiesta anche per eventi privati. La serata, chiamata Wine Wednesday, rappresenta l’occasione ideale per una pausa infrasettimanale. Gli organizzatori fanno sapere che è possibile partecipare già dall’orario aperitivo o per cena. Il secondo evento si terrà invece venerdì 21 novembre all’Oazi (precedentemente noto come Amen) di Verona.
La formazione e l’energia sul palco
Partecipare a un concerto della Al-B.Band significa rilassarsi e divertirsi. Sul palco, insieme ai due leader Alberto Salaorni e Davide Rossi, si esibiscono musicisti di grande esperienza: Andrea Mai alle tastiere e Luca Modena alla batteria. Le voci talentuose di Emma Gabusi, Matilde Grillo e Giulia Baldo si alternano, contribuendo a creare serate uniche. Con la loro consueta energia, la band trasforma ogni concerto in un’esperienza memorabile, grazie a interpretazioni intense e una carica emotiva che conquista immediatamente il pubblico. “Suoniamo insieme da 25 anni”, raccontano i fondatori, “e l’emozione è sempre la stessa”.
Un repertorio senza scaletta
Il vero segreto delle loro serate è l’assenza di una scaletta fissa. Ogni concerto nasce sul momento, adattandosi alla risposta e all’interazione del pubblico. Questo rende ogni esibizione della Al-B.Band un’emozione irripetibile. Le scelte musicali non sono mai banali e spaziano dai grandi successi di Lucio Battisti e Mina fino ai classici intramontabili degli anni ’70. Tutti i brani sono riproposti con arrangiamenti personali che infondono nuova vita anche alle canzoni più celebri, creando uno stile originale e distintivo, difficile da trovare nel panorama musicale attuale. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito ufficiale: https://www.albiband.com/.
A cura di Davide Cannata
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