La realtà è semplice e fa pure ridere per quanto sia chiara. Le persone che ti mettono in seconda fila credono di farti un favore, come se il loro tempo fosse oro e il tuo rame. Ti infilano in quella zona tiepida dove sembri utile ma mai decisivo. Un limbo costruito per chi si accontenta. Tu non ti accontenti. Ed è qui che la frase diventa pietra: non ha senso trattare da priorità chi ti tratta da opzione.
Quando lo capisci cambia tutto. Ti scrolli la polvere di dosso, rimetti dritti i confini, rimodelli l’aria intorno. Non fai teatrini, ti basta spostare il baricentro. La tua presenza acquisisce peso proprio perché smette di essere data per scontata. Chi era abituato ad averti lì scopre un silenzio che rimbomba più di mille discorsi. Essere considerati opzione diventa un filtro. Mostra quanto vale davvero chi hai davanti. Da quel momento scegli tu: spazio, ritmo, intensità. Ti lasci alle spalle chi vive di lampeggiamenti affettivi e dai accesso solo a chi sostiene il passo con coerenza, non per convenienza. La chiusura è netta: chi ti vede come contorno resta fuori menu. Tu diventi piatto forte per chi lo merita e la scena riprende il tuo ordine naturale.
A cura di Nicola Santini

