Quando Musk e Trump brindavano insieme a Mar-a-Lago
A fine 2024, Elon Musk ha iniziato a soggiornare frequentemente nella storica tenuta di Mar‑a‑Lago in Florida, accanto alla residenza di Donald Trump. Ha alloggiato nel Cottage Banyan, con un costo stimato di circa 2.000 dollari a notte, per partecipare a cene, partite di golf e incontri d’affari con il presidente e la sua cerchia ristretta. In quel periodo, Musk ha sostenuto la campagna di Trump con oltre 200 milioni di dollari, ha offerto consulenza sul dipartimento denominato “Department of Government Efficiency (DOGE)” e ha contribuito a influenzare posizioni politiche, come l’uso dei visti H‑1B.
Voci di un attico da 100 milioni accendono i sospetti

Verso dicembre 2024, alcuni quotidiani hanno riportato che Musk stava osservando un’opportunità immobiliare proprio di fronte a Mar‑a‑Lago. Il bersaglio sarebbe stato il famoso “Bristol Penthouse”, un attico di lusso da 19.000 ft² disponibile a oltre 100 milioni di dollari. I rapporti menzionano che la famiglia Miller, proprietaria dell’immobile, valutava un’offerta, e la mossa avrebbe consolidato la presenza di Musk a pochi passi da Trump. Tuttavia Musk ha smentito pubblicamente qualsiasi progetto di acquisto o costruzione in zona.
Il sostegno politico si incrina e cominciano i malumori
All’inizio del 2025, Musk ha iniziato a prendere le distanze dalle dinamiche politiche e si è scagliato contro un maxi‑pacchetto di spesa repubblicano (“Big Beautiful Bill”), opponendosi anche a Trump dopo il suo abbandono del DOGE. Trump ha reagito minacciando di tagliare i contratti federali a vantaggio di Tesla e SpaceX.
L’accusa pubblica che ha fatto esplodere tutto

Il punto di rottura è arrivato nei primi di giugno 2025. Musk ha pubblicato su X una denuncia shock: ha affermato che Trump compare nei cosiddetti “Epstein files”, ossia documenti riservati collegati a Jeffrey Epstein, sostenendo che questa informazione sia la vera ragione per cui tali documenti non circolano completamente. L’accusa ha scatenato un duro litigio pubblico e acceso le polemiche: Trump aveva già dato per scontato di trovarsi sotto la lente di FBI e DOJ, ma Musk ha spostato il discorso su una presunta connivenza tra Trump ed Epstein.
Liti online, minacce e una rottura ormai definitiva
Da quella dichiarazione, i rapporti tra i due miliardari si sono deteriorati. Trump ha replicato con attacchi velati nei confronti di Musk e ha alimentato sospetti nei suoi confronti. Musk a sua volta ha criticato le politiche fiscali e minacciato un ritiro dal sostegno politico, indicando che la loro cooperazione è ormai compromessa.
A cura di Nora Taylor
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