Un finale inaspettato per il reality di Canale 5, una chiusura anomala, quasi surreale. The Couple, il reality show che prometteva scintille e tensioni amorose fino all’ultimo respiro, si spegne nel silenzio, senza finale e senza vincitori. Ma con un gesto che riporta al centro il senso della solidarietà. Mediaset ha deciso di devolvere l’intero montepremi, un milione di euro, all’Ospedale Gaslini di Genova.
La scelta però non arriva per caso. Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del gruppo, ha firmato personalmente la decisione, chiudendo così un programma che, fin dall’inizio, ha diviso pubblico e critica. Il reality, guidato da Ilary Blasi, ha raccolto ascolti altalenanti e ha visto nascere e morire coppie nel giro di poche puntate. Ma il finale è sicuramente quello che nessuno si aspettava: niente ultima prova, nessun vincitore, nessuna diretta. Solo un comunicato ufficiale, asciutto, quasi chirurgico, che annuncia la fine del programma e la destinazione del premio.
Che fine ha fatto il milione di euro in palio
Il Gaslini, ospedale simbolo per la cura dei bambini, riceverà l’intero montepremi. Una scelta che fa rumore, anche per il silenzio assordante di Ilary Blasi, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Nessun post, nessuna story, nessuna parola. E per chi conosce il mondo della televisione, il silenzio vale più di mille frasi.
“Abbiamo preferito trasformare un’occasione televisiva in un gesto concreto”, si legge nel comunicato. Un segnale forte, forse anche un modo per dire addio a un format che non ha mai trovato davvero la sua voce.
Nel frattempo, i social si dividono. C’è chi applaude l’iniziativa solidale, chi invece grida allo scandalo per la mancata trasparenza con il pubblico. Alcuni ex concorrenti hanno commentato con amarezza, altri hanno scelto di rimanere in silenzio, seguendo l’esempio della conduttrice.
The Couple si chiude così: non con un bacio, non con una rottura, ma con un atto d’amore vero. E in tempi di cinismo e show costruiti a tavolino, può sembrare quasi una piccola rivoluzione.
A cura di Nora Taylor
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