Il presidente Americano, Donald Trump, ha annunciato l’introduzione di dazi del 50% su una vasta gamma di prodotti importati dall’Unione Europea a partire dal 1° giugno 2025. La decisione è motivata dalla percezione di un trattamento commerciale ingiusto da parte dell’UE nei confronti degli Stati Uniti, con particolare riferimento al settore automobilistico.
Trump ha dichiarato che solo i prodotti europei fabbricati negli Stati Uniti saranno esenti da questi dazi, incoraggiando così le aziende europee a stabilire impianti produttivi sul suolo americano.
L’Unione Europea ha espresso la volontà di negoziare, sottolineando l’importanza del rispetto reciproco nelle relazioni commerciali. Il Commissario europeo per il Commercio, Maroš Šefčovič, ha ribadito l’impegno dell’UE a difendere i propri interessi senza cedere a pressioni unilaterali.
In risposta alle minacce di Trump, il presidente della commissione commercio del Parlamento europeo, Bernd Lange, ha avvertito che l’UE è pronta a introdurre contromisure economiche significative, inclusi dazi su prodotti americani per un valore di quasi 100 miliardi di euro, qualora i negoziati non portassero a risultati concreti.
Le tensioni commerciali hanno già avuto ripercussioni sui mercati finanziari, con cali significativi nei settori tecnologico e automobilistico sia in Europa che negli Stati Uniti.
Il governo italiano, attraverso il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha espresso preoccupazione per l’impatto che questi dazi potrebbero avere sull’export agroalimentare, in particolare sul settore vinicolo, che vede negli Stati Uniti il principale mercato di riferimento.
La situazione rimane fluida, con l’UE che cerca di mantenere aperti i canali diplomatici per evitare un’escalation della guerra commerciale. Tuttavia, la determinazione di Trump a rinegoziare i termini degli scambi commerciali con l’Europa indica che le tensioni potrebbero persistere nei prossimi mesi.
A cura della Redazione
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