Un anno segnato dalla violenza digitale
Lo racconta a Vero, lo approfondisce su One Magazine: MARIA ROSARIA BOCCIA ha scelto di reagire, di trasformare la violenza ricevuta in una battaglia civile. Insulti, minacce, gogna mediatica. Una vera e propria escalation di odio digitale che ha segnato il suo ultimo anno e che oggi è diventata il motore di un tour nazionale contro il cyberbullismo.
Non si tratta solo di critiche. È una forma di violenza subdola, invisibile ma potentissima, che si insinua nei commenti, nei post, nei meme. “Dal vivo le persone sono solidali, e sinceramente solidali – ci ha detto Boccia – mentre i giornalisti fanno un racconto distorto della mia persona e della storia. Sui social sbarcano i link e le foto delle teste, e così si alimentano commenti di odio”.

maria rosaria boccia PH Press
Il tour non è una difesa personale, ma un fronte aperto per sensibilizzare giovani, famiglie, educatori e istituzioni. Si parlerà di hate speech, responsabilità dei media, dinamiche tossiche dei social e della necessità – sempre più urgente – di introdurre strumenti come il daspo digitale. “Perché dietro ogni schermo c’è una persona vera. E chi ferisce con parole d’odio deve risponderne”.
La responsabilità di chi comunica
BOCCIA non fa sconti: “Giornalisti e politici entrano ogni giorno nelle case delle persone, e anche nei profili social di adulti e ragazzi. Hanno una responsabilità enorme. E spesso la esercitano male, alimentando invece di contenere”. Il linguaggio scelto per i talk sarà diretto, accessibile e autentico: niente retorica, solo empatia e strumenti concreti per riconoscere e affrontare la violenza digitale.
Dal dolore alla voce. Dalla voce all’impegno. MARIA ROSARIA BOCCIA riparte da qui, e ONE MAGAZINE continuerà a raccontarlo. Perché certi silenzi vanno interrotti. E certe battaglie non si combattono da soli.
A cura della Redazione
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