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Vendemmia 2025 in Veneto: una stagione di qualità e quantità

La vendemmia 2025 in Veneto si preannuncia come una delle migliori degli ultimi anni, con una produzione stimata attorno ai 14 milioni di quintali di uva e un incremento previsto tra il 3% e il 5% rispetto al 2024

Da Nora Taylor
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La vendemmia 2025 in Veneto si preannuncia come una delle migliori degli ultimi anni, con una produzione stimata attorno ai 14 milioni di quintali di uva e un incremento previsto tra il 3% e il 5% rispetto al 2024. Questo risultato è stato favorito dall’entrata in produzione di nuovi impianti e da un andamento climatico che, pur con episodi di maltempo e grandinate localizzate, ha garantito uno sviluppo vegetativo regolare e uno stato sanitario generalmente buono. Le rese rimangono stabili o in lieve aumento, mentre la qualità delle uve è considerata da buona a ottima, con aspettative elevate anche per i vini derivati.

Un’annata favorevole per la viticoltura veneta

La stagione vitivinicola 2025 si è caratterizzata per condizioni climatiche favorevoli alla crescita delle viti. Le escursioni termiche hanno favorito la maturazione delle uve, con una previsione di aumento produttivo tra il 5% e il 10% rispetto al 2024. La pressione delle malattie è stata contenuta e ben gestibile, grazie a un’alternanza favorevole tra piogge e periodi asciutti. Solo in alcune aree limitate si sono registrati danni da grandine, ma si tratta di casi circoscritti.

uva

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Le varietà più promettenti per la vendemmia 2025 includono la Glera, il Pinot grigio, il Merlot e il Cabernet. In particolare, le province di Padova e Rovigo prevedono un incremento fino al 10% per queste varietà. La vendemmia è già iniziata per le varietà più precoci, come il Pinot e lo Chardonnay per le basi spumante, mentre la raccolta della Glera prenderà il via intorno al 5 settembre. A seguire, Merlot dal 10 settembre, Corvina dal 17, Garganega e tutte le altre varietà simbolo della viticoltura veneta dal 23 settembre.

Le sfide del settore vitivinicolo

Nonostante le buone prospettive, il settore vitivinicolo veneto deve affrontare sfide importanti, tra cui l’instabilità climatica e l’incertezza dei mercati internazionali, caratterizzata da calo dei consumi globali e dazi americani. In questo contesto, il nuovo “Pacchetto Vino” dell’Unione Europea rappresenta un elemento strategico per rafforzare la filiera veneta: dalle autorizzazioni di reimpianto alla promozione all’estero, fino a strumenti straordinari come la distillazione obbligatoria e la vendemmia verde. L’obiettivo è garantire equilibrio sul mercato e redditività ai produttori, preservando al contempo la reputazione del vino veneto nel mondo.

A cura di Nora Taylor
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