I controlli al confine e la scoperta inaspettata
Nei giorni scorsi, durante accurati controlli di retrovalico svolti dai Carabinieri della Compagnia di Aurisina, gli agenti hanno individuato a Trieste un cittadino egiziano di 28 anni. L’uomo, oggetto di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila, tentava di oltrepassare il confine per abbandonare il territorio italiano.
Una pattuglia della Radiomobile lo ha fermato e identificato, scoprendo la sua identità e la condanna definitiva per reati legati alla pornografia minorile e ad abusi su minori, commessi tempo addietro nel comune di Penne, in provincia di Pescara.
Le origini dell’inchiesta e la condanna definitiva
L’intera vicenda risale al 2019, quando la Procura dell’Aquila diede avvio a un’approfondita indagine che coinvolse l’uomo e altre persone. Le indagini portarono presto a denunce e processi che si sono protratti per diversi anni, fino al pronunciamento della sentenza definitiva.
Nel mese di giugno 2025, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura ha quindi disposto l’esecuzione della pena, emettendo un ordine di carcerazione contro il 28enne. Da allora, l’uomo aveva fatto perdere le proprie tracce, tentando di eludere la giustizia e fuggire all’estero.
La cattura e la conclusione della fuga
La fuga del ricercato è terminata a Trieste, dove ora dovrà scontare una pena residua di 2 anni e 10 mesi di reclusione.
I Carabinieri evidenziano come “i controlli di retrovalico rappresentino un presidio essenziale per la sicurezza del Paese e per il rispetto della legalità”.
L’impegno costante delle forze dell’ordine
Questo episodio dimostra ancora una volta la determinazione delle autorità italiane nel contrastare ogni forma di criminalità e nel garantire che le condanne vengano effettivamente eseguite.
Grazie alla collaborazione tra Procure e Carabinieri, un pericoloso latitante è stato assicurato alla giustizia, restituendo un importante segnale di fiducia ai cittadini.
A cura di Nora Taylor
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