Ci sono estati che passano e altre che restano. Quelle che sanno di salsedine e terra rossa, di vino fresco bevuto all’aperto di un’osmiza e di risate che si rincorrono nei cortili.
A Duino Aurisina l’estate non si programma, si prepara. Con oltre 100 appuntamenti spalmati da giugno a settembre, “Come sere d’estate” non è una rassegna da calendario: è ormai un’abitudine felice.
Dimenticatevi le estati tutte uguali. Perché qui ogni serata ha un sapore diverso. Un giorno si balla in piazza, quello dopo si ascolta jazz al tramonto. Un mattino si gode un concerto all’alba, un week end si sbircia in piazza tra i banchi del brocantage, un altro ancora si partecipa ad una corsa che dal Carso si tuffa in mare, come la Sardon Run di fine agosto. E si cammina tra gli alberi, si riscoprono i dialetti, si brindano i piccoli grandi ritorni. Perché dietro ogni evento c’è una comunità che non si limita a organizzare, ma ci mette cuore, entusiasmo e un pizzico di poesia.
È l’estate di chi resta. Di chi sceglie il Carso invece della confusione, i piccoli borghi invece delle solite rotte turistiche. Di chi si ferma ad ascoltare un concerto con la brezza che arriva dal mare, o si incanta davanti a una mostra allestita tra le mura antiche di una chiesa o di un castello.
“Come sere d’estate” è anche la risposta migliore alla domanda che tutti, prima o poi, ci facciamo: ma davvero bisogna andare lontano per sentirsi in vacanza? No. A volte basta uscire di casa, seguire le luci di una lanterna, lasciarsi guidare dalla musica o da un buon profumo. E scoprire che l’estate vera è fatta di incontri, di stupore, e di quella sensazione che ti prende quando dici: “Qui sto bene“.
A cura di Marco Palazzo
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