L’arrivo dei nuovi Marescialli a Trieste
Sono arrivati in provincia di Trieste sette giovani Marescialli dell’Arma dei Carabinieri, pronti a vivere l’ultimo anno del 13° Corso Allievi Marescialli direttamente in attività operativa. Questa fase conclusiva del percorso formativo, denominata “training on the job”, rappresenta una novità introdotta quest’anno e coinvolge gli allievi al termine degli studi. Essi non proseguiranno più soltanto all’interno della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, ma si formeranno concretamente nelle oltre 4.500 Stazioni Carabinieri distribuite lungo tutta l’Italia.
L’esperienza si articolerà in ventotto settimane divise in tre periodi, ciascuno dedicato al Nord, al Centro e al Sud del Paese, con momenti di ritorno alla scuola per sostenere verifiche ed esami.
Un apprendimento concreto e vicino alla popolazione
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Grazie a questo nuovo metodo, i giovani Marescialli affiancheranno i Comandanti e il personale in servizio quotidiano nei reparti territoriali, vivendo sul campo ciò che hanno appreso durante gli anni di studio e ampliando il loro bagaglio professionale. Parallelamente, continueranno il percorso universitario: tre volte alla settimana seguiranno le lezioni online in collegamento con l’Università di Firenze e con gli ufficiali docenti della Scuola Marescialli.
Prima di raggiungere le destinazioni operative, i ragazzi hanno già giurato fedeltà all’Arma e ai valori che la contraddistinguono, dimostrando così la loro volontà di mettersi al servizio delle comunità locali.
L’incontro con il Comandante Provinciale
Il Colonnello Gianluca Migliozzi, Comandante Provinciale dell’Arma di Trieste, ha incontrato personalmente i nuovi arrivati per presentare le caratteristiche peculiari del territorio giuliano e le sfide che li attendono. Durante il colloquio, l’Ufficiale ha ribadito l’importanza di valori come la famiglia, la solidarietà e il senso di comunità, sottolineando che essi rappresentano la base della scelta coraggiosa e impegnativa di servire lo Stato.
Ha inoltre esortato i giovani colleghi a combattere con decisione qualsiasi forma di illegalità, a proteggere i più deboli e a difendere con determinazione i diritti di tutti. L’Ufficiale ha ricordato anche il significato dell’uniforme che indossano, simbolo di responsabilità e sacrificio, e ha invitato i ragazzi a onorare chi, in passato, ha operato con coraggio, anche a costo della vita.
Il valore della presenza sul territorio
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La società attuale richiede punti di riferimento costanti e solidi. Per questo motivo, i cittadini ripongono grande fiducia nell’operato dell’Arma e nella passione dei suoi giovani militari. Il lavoro svolto nelle Stazioni non si limiterà ai soli compiti di polizia, ma si trasformerà in aiuto concreto, sostegno morale e assistenza quotidiana alle persone. Le Stazioni rappresentano l’anima viva dell’Arma e la forza autentica del Paese, perché il carabiniere viene riconosciuto come figura di sicurezza e speranza, guardato sempre con rispetto e affetto dalla popolazione.
A cura di Nora Taylor
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