La Milano Tattoo Convention 2026 torna al Superstudio Maxi dal 23 al 25 gennaio trasformando Milano nella capitale mondiale dell’arte sulla pelle, tra oltre 500 tatuatori, contest, performance e una grande mostra d’arte contemporanea.

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Un festival internazionale dell’arte sulla pelle
Per tre giorni il Superstudio Maxi di Viale Famagosta diventa un grande hub creativo dove si incontrano artisti, appassionati e curiosi da tutto il mondo, in una delle convention più longeve e seguite a livello internazionale. La 29ª edizione promette un viaggio immersivo nella cultura del tatuaggio, tra tradizione, sperimentazione e contaminazioni artistiche che vanno ben oltre l’inchiostro sulla pelle.
In programma tattoo contest quotidiani, premiazioni dedicate ai diversi stili – dal realistico al black&grey, dal colori al giapponese – e un fitto calendario di show dal vivo che spaziano dal body painting alle performance di danza e body modification, pensati per coinvolgere il pubblico di ogni età. «La convention è diventata la miglior vetrina per gli artisti più affermati per mostrare il loro talento, scambiare idee e collaborare su nuovi progetti», sottolineano gli organizzatori.
Tradizione, rituali e tecniche dal mondo
Uno dei fili conduttori dell’edizione 2026 è il rapporto tra memoria, ritualità e innovazione nel tatuaggio. Tra gli ospiti più attesi c’è Razzouk, titolare del celebre studio di Gerusalemme attivo dal 1300, considerato il primo studio di tatuaggi al mondo, simbolo vivente di una tradizione familiare che attraversa i secoli.
La convention accoglie anche il lavoro di Jona, che recupera l’antica pratica dei Marcatori di Loreto, riportando alla luce i tatuaggi devozionali dei pellegrini tra Quattrocento e Cinquecento, reinterpretati in chiave contemporanea. Spazio poi al Tebori giapponese, tecnica manuale rimasta pressoché invariata dal Settecento e affidata alle mani di Horizakura, direttamente dal Giappone, e di Horibudo, unico esponente italiano della prestigiosa Horitoshi Family: un’occasione rara per osservare da vicino un metodo lento, ipnotico e meno invasivo rispetto alla macchinetta elettrica.
Nuovi linguaggi: microrealismo, 3D e lettering estremo
Accanto alle radici storiche, la Milano Tattoo Convention esplora i linguaggi più innovativi del tatuaggio contemporaneo. Il microrealismo è protagonista con artisti come Elisa Rossini (Ero11), Alberto Marzari e Sir Edward, capaci di trasformare minuscoli spazi di pelle in opere iper-dettagliate, tra volti fotorealistici, quadri in miniatura e fine‑line dal tratto sottilissimo.

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Il registro cambia con l’energia del 3D tattoo style di Gully, che crea illusioni ottiche scolpite nella pelle, e con il lettering estremo di Flaks32G, Angel Bustos e Case One, maestri di scritte monumentali che avvolgono il corpo come manifesti viventi. Non mancano i giganti del realismo a colori, come Steve Butcher e Randy Engelhard, e gli interpreti del full body come Kosta Ink, che combinano blackwork e dettagli realistici in progetti che investono l’intera figura. «Milano Tattoo Convention è un viaggio immersivo tra tradizione e innovazione, un crocevia culturale che celebra l’arte del tatuaggio come forma di espressione personale e artistica», recita la presentazione dell’evento.
“Artefice 2026”: la paura diventa pittura
La grande novità di quest’anno è “Artefice 2026”, una collettiva di pittura a cura di Claudia Ferrarini che porta in fiera trenta tatuatori da tutto il mondo, chiamati a confrontarsi con il tema de “La Paura”. La mostra indaga questa emozione primaria come forza di protezione ma anche come strumento di controllo, affidando agli artisti il compito di trasformarla in immagini pittoriche, tra simboli, “mostri” interiori e visioni oniriche.
L’obiettivo è mostrare al grande pubblico che il tatuatore è un artista contemporaneo a tutti gli effetti, capace di spostare la propria ricerca dalla pelle alla tela senza perdere intensità espressiva. In esposizione opere di nomi come Simone Marchi, Robert Hernandez, Diego Lanzone, Mike Dorsey, Mario Crepaldi, Benjamin Laukis, Natalie Nox, Vale Lovette, Pongo, Francesca Di Lodovico, Barbara Belfiore e Luca Perciabosco, per un dialogo serrato tra tattoo e pittura, tecnica ed emozione, realtà e immaginazione. «Questa 29ª edizione promette di essere un altro capitolo entusiasmante in questa storia di successo», assicurano gli organizzatori, invitando il pubblico a vivere Milano come un grande laboratorio di arte viva.
A cura della redazione

