Un progetto che unisce arte e cittadinanza
L’11 settembre Roma accoglie Il racconto dell’acqua, un progetto culturale che unisce linguaggi artistici diversi per invitare i cittadini a riflettere sul significato dell’acqua nella vita collettiva. L’iniziativa nasce come percorso diffuso, con tappe distribuite in vari quartieri della capitale, e punta a trasformare spazi urbani e luoghi della memoria in scenari di performance, installazioni e laboratori. L’acqua non viene affrontata solo come bene naturale, ma come simbolo culturale, elemento rituale e risorsa vitale che ha sempre definito l’identità della città.
Gli organizzatori hanno spiegato che «il progetto mira a stimolare la partecipazione attiva dei cittadini, coinvolgendoli in un’esperienza che non si limita a osservare l’arte, ma che invita a diventarne parte integrante». Per questo motivo, l’ingresso rimane gratuito e aperto a tutti, con attività pensate anche per famiglie e studenti. Roma, che ha costruito la sua grandezza storica intorno ai corsi d’acqua e agli acquedotti, diventa così lo sfondo ideale per un racconto contemporaneo che dialoga con il passato.
La scelta dei luoghi e il valore simbolico dell’acqua
Il percorso non si limita a un unico spazio espositivo, ma si sviluppa in più luoghi strategici della città, ognuno scelto per il suo rapporto con l’acqua. Fontane storiche, piazze e spazi verdi diventano parte integrante dell’esperienza artistica. Questa scelta non è casuale: il progetto intende sottolineare come l’acqua rappresenti un filo conduttore tra epoche, culture e comunità.
L’acqua, nelle parole degli ideatori, viene definita «un linguaggio universale che parla a tutti, indipendentemente dall’età o dalla provenienza». Attraverso spettacoli, mostre e laboratori, i visitatori possono riscoprire il valore dell’acqua non solo come risorsa naturale, ma anche come simbolo di rinascita, rigenerazione e memoria collettiva. In questo modo, Il racconto dell’acqua contribuisce a sensibilizzare i cittadini su temi ambientali e sociali, intrecciando arte e sostenibilità in una cornice accessibile a tutti.
Un evento che valorizza la comunità e il territorio

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Il carattere partecipativo rappresenta uno degli elementi centrali dell’iniziativa. Gli artisti coinvolgono direttamente il pubblico con attività che stimolano la creatività e la riflessione personale. Alcuni laboratori, ad esempio, invitano i partecipanti a condividere esperienze personali legate all’acqua, trasformandole in narrazioni collettive. Questo approccio trasforma l’evento in un’esperienza corale, in cui la città diventa non solo spettatrice, ma protagonista attiva del racconto.
Il racconto dell’acqua si inserisce inoltre in una stagione culturale particolarmente ricca per Roma, che nel 2025 sta vivendo un periodo di grande fermento grazie agli eventi collegati al Giubileo. L’iniziativa, pur non rientrando direttamente nel calendario ufficiale giubilare, si integra con lo spirito di rinnovamento e apertura che caratterizza l’anno. Attraverso la valorizzazione degli spazi urbani e l’attenzione al patrimonio simbolico dell’acqua, l’evento contribuisce a rafforzare il legame tra comunità, territorio e memoria storica.
Un appuntamento da non perdere per cittadini e turisti
La scelta di proporre un evento gratuito e diffuso consente di avvicinare un pubblico ampio, includendo sia i residenti sia i visitatori che in questi mesi affollano la capitale. I turisti avranno la possibilità di scoprire non solo i luoghi più noti della città, ma anche spazi meno battuti, reinterpretati attraverso installazioni artistiche e performance dal vivo. I cittadini, invece, potranno vivere Roma con uno sguardo nuovo, riscoprendo la forza evocativa di un elemento che appartiene alla loro quotidianità.
Gli organizzatori ribadiscono: «Non vogliamo solo raccontare l’acqua, ma permettere alle persone di viverla in prima persona, attraverso l’arte, la condivisione e il dialogo». Con questa filosofia, Il racconto dell’acqua promette di diventare uno degli appuntamenti culturali più significativi dell’autunno romano, capace di unire riflessione, creatività e partecipazione in un’esperienza unica.
A cura di Nadia Raimondi
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