Home Village & The CityPadovaPadova Pride Village: Bigmama pronta a infiammare l’arena, ma non solo…

Padova Pride Village: Bigmama pronta a infiammare l’arena, ma non solo…

Da BigMama al BearDoc, dalla comedy allo sport, il Village si conferma una miscellanea di eventi pronti a soddisfare ogni gusto

Da Nora Taylor
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La programmazione settimanale del Pride Village, a un occhio superficiale, potrebbe apparire come una successione di eventi. Eppure, in ogni slot, si cela una tessitura di impegno e passione. Mercoledì 9 luglio si apre con l’intrattenimento preserale, affidato a due volti iconici del Village, Miss Linda e Giusva, che scaldano la scena con karaoke e la loro inconfondibile energia. Il palcoscenico si prepara poi ad accogliere un momento clou: Pippo Franco, guida per la comedy e la cultura di questa edizione, presenta due pilastri della risata italiana. Da Zelig arriva Kike Jimenez, con la sua stand-up irriverente, affiancato da Francesco Rizzuto, volto noto di Colorado e Zelig Off. Dopo le risate, la notte si trasforma nel Disco Club 2000, un format che promette un viaggio sonoro tra le hit indimenticabili del millennio, un tuffo vibrante in un decennio che ha plasmato la musica contemporanea.

Giovedì 10 luglio avvolge gli ospiti in un’atmosfera più raffinata con il dinner show, arricchito da performance drag e musica, un’esperienza sensoriale completa. Il prime time è dedicato alla cultura, con la presentazione del libro di Nichi Vendola, “Sacro Queer”, un momento di approfondimento e dibattito su tematiche fondamentali. La serata si anima ulteriormente con il contest di danza “Mydance Force”, che vede le migliori crew italiane sfidarsi a colpi di passi, energia e creatività, trasformando il palco in un campo di battaglia artistica.

Venerdì 11 luglio ripropone il coinvolgente intrattenimento preserale con dinner show, una formula rodata per avviare la serata nel migliore dei modi. Il prime time è dominato da BigMama, con il suo showcase: un’artista che ha saputo conquistare il pubblico con la sua forza espressiva e la sua autenticità, promettendo un’esibizione che lascerà il segno. A seguire, il Palaclub climatizzato si accende con il dj set di Mario Beckman, uno dei dj più rinomati del Brasile, pronto a trasportare il pubblico in un viaggio sonoro internazionale fino a tarda notte.

Sabato 12 luglio non è da meno: il dinner show continua a intrattenere gli ospiti, che possono scegliere tra i quattro ristoranti del Village per la propria esperienza gastronomica. Nel prime time, il Daniel Greco Show garantisce un intrattenimento di alto livello. E per la notte, il Palaclub climatizzato ospita BEARDOC – UNITED BEARS, il party più famoso del suo genere, un appuntamento imperdibile per la comunità bears e non solo, sinonimo di aggregazione e divertimento puro.

Accanto a questa programmazione di alto profilo, il Village si impegna anche sul fronte sportivo. Dal 9 al 12 luglio, il torneo di Beach Volley 2×2 misto, in collaborazione con la scuola di Beach Volley di Padova, dimostra come lo sport possa essere un veicolo potente di inclusione e aggregazione, superando ogni barriera.

Oltre la programmazione: l’anima del Pride Village

Ma noi, osservatori privilegiati di questo microcosmo vibrante, sappiamo che il Pride Village è ben più di un asettico elenco di eventi. È un tessuto intessuto di cuori che pulsano, di menti che si spremono, di persone che credono ardentemente in ciò che fanno. Dietro ogni luce, ogni suono, ogni risata, c’è la dedizione di un team che, dopo diciotto anni, non smette di emozionarsi e di voler emozionare. Ci sono i volti corrucciati quando un imprevisto altera i piani, le meningi assorte nella ricerca incessante di contenuti nuovi, contemporanei, sensibili alle mutevoli esigenze del nostro tempo. C’è, in definitiva, l’essenza umana che si riversa con passione in questa manifestazione.

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Tra i volti e le voci storiche che incarnano questa essenza, spicca senza dubbio Giusva. Performer, animatore, speaker radiofonico, vocalist, responsabile della comunicazione: un ventaglio di ruoli amplissimo, ricoperti negli anni con un successo che ha toccato i cuori di moltissime persone. La sua energia, la sua dedizione, sono palpabili per chiunque abbia avuto il piacere di incontrarlo. Lo abbiamo intercettato per chiedergli come stia vivendo questa diciottesima edizione.

“Sono cresciuto con il Pride Village,” racconta Giusva con una luce particolare negli occhi, “avendo vissuto in passato alcuni dei momenti che io definisco ancora bui nella gestione della libertà personale. Sorridevo alle nuove generazioni che venivano a vederci, per far capire loro che la serenità è la base di tutto, così come il rispetto del prossimo. Indossavo colori volutamente ‘visti male’ come il rosa, per far capire che, in quest’epoca, non possono più essere vessillo di discriminazione. Alcuni di quelli che vedevo adolescenti, ora sono giovani genitori che continuano a venire anche con la prole, ma sempre con la stessa luce negli occhi. Per qualcuno il mio sarà un lavoro, ma per me è una famiglia che con me condivide momenti di pace. Non è facile dirlo a parole, ma sono talmente onorato di salire sul palcoscenico nel Pride Village che vorrei poter restituire anche solo un decimo della gioia che ricevo dagli avventori.”

Gli abbiamo chiesto un aneddoto, qualcosa che illuminasse ulteriormente il legame speciale tra lui e il pubblico del Village. Giusva si ferma un istante, e poi racconta:
“Nel 2019, dopo una serata, ho abbracciato una ragazza che mi aveva chiesto una foto. Nulla di più. Non l’ho più rivista. Quattro anni dopo, nel 2023, dopo il Covid, durante una serata come tante, mi avvicina una donna. Mi ringrazia, poi scoppia in lacrime. Io, per sdrammatizzare, provo a scherzare: ‘Oddio, magari puzzo!’ Ma lei mi racconta che era la stessa ragazza del 2019. Quella sera, mi dice, era stata l’ultima in cui si era sentita veramente serena. Pochi giorni dopo le era stato diagnosticato un cancro. Era rimasta chiusa in casa per anni. La serata al Pride era la sua prima uscita dopo la guarigione. ‘Tu sei stato il mio ultimo momento spensierato prima della malattia’, mi ha detto. ‘E ora sei il primo della mia nuova vita’. Abbiamo pianto insieme. In quel momento ho capito che dietro ogni volto ci sono storie che non possiamo immaginare. E che se il mio lavoro riesce anche solo a regalare qualche istante di leggerezza o felicità, allora vale tutto.”

Questo aneddoto, intriso di umanità e commozione, svela la vera essenza del Pride Village: non un semplice luogo di divertimento estivo, ma un santuario di emozioni, un crocevia di vite dove ogni sorriso, ogni abbraccio, ogni nota, ogni risata può trasformarsi in un momento di autentica felicità, capace di curare le ferite e di celebrare la rinascita. È la dimostrazione più potente di come il rispetto, la libertà e la gioia condivisa possano fare la differenza, un battito alla volta, serata dopo serata. Il Pride Village di Padova, ancora una volta, si rivela un’esperienza che va oltre il mero intrattenimento, diventando un faro di speranza e di accettazione. E forse, è proprio questa la sua magia più grande.

A cura di Raniero jr De Bortoli
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