Dal 23 al 29 settembre 2025, Milano diventa il cuore vibrante della moda mondiale, una scena che emana fascino, curiosità e aspirazione al nuovo: la Milano Fashion Week illumina le strade e i palazzi storici con le collezioni Primavera/Estate 2026, creando un intreccio di passerelle, eventi esclusivi, celebrazioni solenni e debutti che resteranno nella storia. Questa edizione possiede l’intensità unica dei grandi momenti di svolta, sospesa tra la memoria di un gigante della moda e l’energia creativa di chi vuole ridefinire l’estetica internazionale.
L’eredità di Giorgio Armani e il suo commiato luminoso
L’assenza di Giorgio Armani, scomparso a inizio settembre, segna la settimana come un’ombra luminosa e rispettosa. Due appuntamenti rendono ancora omaggio alla sua influenza: Emporio Armani il 25 settembre e l’ultimo, attesissimo show del 28 settembre. Questo addio coincide con il cinquantesimo anniversario della maison, un momento che si carica di significato come testamento creativo e ritorno all’essenza dello stile che ha insegnato al mondo il valore della sobrietà. Le giacche leggere, gli abiti eterei e quella perfezione discreta continueranno a incarnare un’eleganza senza tempo, sottolineata anche da Carlo Capasa, che ha ricordato come “la sua lezione umana e imprenditoriale sia oggi più necessaria che mai.”
Debutti che riscrivono le regole della moda

milano fashion week 2025 antonio marras ph ig
Milano non vive solo di ricordi: la sua vitalità emerge dai debutti che accendono l’attesa e preannunciano una stagione di innovazioni. L’apertura è affidata al nuovo capitolo di Gucci, guidato da Demna, con un evento esclusivo che combina lusso e audacia radicale, già sperimentata con successo da Balenciaga. Il 24 settembre sarà il momento di Simone Bellotti per Jil Sander, chiamato a unire rigore e sensualità in un minimalismo reinterpretato con occhi coraggiosi. Due giorni dopo, Bottega Veneta accoglie Louise Trotter e il suo “lusso silenzioso”, mentre Versace presenta il battesimo creativo di Dario Vitale, con una collezione che celebra potere e seduzione rispettando il DNA iconico di Medusa.
Le firme solide che mantengono l’eccellenza
Accanto ai debutti emergono i brand consolidati: Prada con la sua intelligenza visionaria, Fendi con il lusso romano, Ferragamo con l’eleganza moderna e Dolce&Gabbana, capaci di trasformare ancora una volta le passerelle in veri e propri teatri. La settimana comprende 171 appuntamenti, tra cui 54 sfilate fisiche e oltre 80 presentazioni, creando un calendario che somiglia più a un romanzo collettivo, scritto tra le vie di Milano e le luci dei palazzi trasformati in scenografie spettacolari.
Giovani talenti e lo sguardo al futuro
La chiusura del 29 settembre avviene in formato digitale, dando spazio a nuove voci come Maxivive e Nadya Dzyak, ricordando che la moda, pur celebrando i suoi miti, continua a guardare avanti. In questa edizione, Milano diventa specchio e anticipazione, addio e rinascita, un inno alla capacità della moda di farsi vita, memoria e visione. Quando le luci calano sull’ultima passerella, rimane l’eco di un arrivederci che profuma di storia e di un domani pronto a essere scritto con lo stesso coraggio di chi, mezzo secolo fa, ha trasformato l’eleganza in destino.

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A cura di Nora Taylor
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