Un viaggio affascinante alla scoperta della Venezia nascosta e meno conosciuta
Venezia si svela davvero solo a chi sa guardare oltre le rotte più battute, a chi cerca la bellezza nei dettagli, nella memoria, nel silenzio di un giardino o nei riflessi di un rio tranquillo. Esiste un angolo della città dove l’arte, l’architettura e la cultura si fondono con la vita quotidiana, dove ogni pietra racconta un passato di potere e raffinatezza. È qui che si apre una porta su un altro tempo, tra le calli del sestiere Dorsoduro, proprio accanto al rio di San Trovaso.
Un’antica dimora aristocratica diventa luogo di cultura e ospitalità

Nel cuore di questo affascinante quartiere sorge il raffinato Hotel Nani Mocenigo Palace, incastonato in uno degli edifici tardo gotici più suggestivi della città. Affacciato sul rio di San Trovaso, questo palazzo unisce il fascino dell’aristocrazia veneziana a una posizione strategica tra il Canale della Giudecca e il Canal Grande, collegati da tre ponti: il Ponte delle Meraviglie, il Ponte di San Trovaso (risalente al 1532) e il Ponte Longo, che porta dalle Zattere alla chiesa dei Gesuati.
L’eredità di famiglie illustri e il genio del Sansovino
Edificato nella seconda metà del Quattrocento, il palazzo si distingue per la sua elegante facciata scandita da quadrifore con balaustre, monofore ogivali e portali scolpiti in pietra d’Istria. Il celebre architetto Jacopo Sansovino curò il restauro della facciata. La residenza passò alla famiglia Nani grazie al matrimonio tra Giorgio Nani e Elena Barbarigo, figlia del 74° doge di Venezia, Agostino Barbarigo (1419–1501), protagonista di importanti trasformazioni cittadine e della politica mediterranea.
Tra casate nobili, arte e collezionismo archeologico
Il palazzo ha ospitato per secoli alcune tra le famiglie più influenti della Serenissima: i Barbarigo, i Nani e i Mocenigo. Di fronte si trova la storica chiesa di San Trovaso, ricostruita nel Seicento con due facciate per evitare scontri tra le fazioni rivali dei Castellani e dei Nicolotti, e accanto lo squero di San Trovaso, una delle ultime botteghe artigiane dove si costruiscono ancora le gondole.

Alla fine del XVII secolo, il palazzo divenne la sede del prestigioso Museo Naniano, raccolta privata della famiglia Nani. Antonio Nani fu il primo a collezionare antichità greche e latine, seguito dal figlio Bernardo, che arricchì la collezione con opere provenienti da Atene, Costantinopoli, Istria, Dalmazia, Albania e dalle isole ioniche, grazie ai viaggi militari del fratello Giacomo Nani. Alla morte di Giacomo, nel 1797, la collezione venne dispersa; oggi, alcune opere si trovano in importanti musei europei e americani.
In tempi più recenti, l’edificio ha ospitato l’Università Ca’ Foscari e il Glass Museum Vitraria, prima di rinascere come hotel.
Interni che raccontano la bellezza del Settecento
Gli ambienti dell’Hotel Nani Mocenigo Palace conservano affreschi originali del pittore Jacopo Guarana (1720–1808), allievo del maestro Giambattista Tiepolo, autore di straordinarie opere in Palazzo Balbi, Palazzo Mocenigo e Ca’ Rezzonico. Gli interni ospitano anche i raffinati stucchi di Alessandro Vittoria (1525–1608), scultore formatosi nella bottega di Jacopo Sansovino, attivo anche nella Villa Barbaro di Maser con Palladio e Veronese.
Un giardino nascosto per momenti di relax
Nel centro dell’hotel si apre un raro giardino interno, silenzioso e verde, con una vera da pozzo originale del XV secolo. Un angolo ideale per una colazione tranquilla, un aperitivo al tramonto o una cena all’aperto. La cucina propone piatti ispirati alla tradizione, rivisitati con gusto e creatività, in perfetta armonia con la cultura gastronomica italiana.
Camere uniche tra storia e comfort moderno

Le trenta camere e suite si distinguono per eleganza e originalità. Alcune conservano affreschi e stucchi del Settecento, mentre tutte sono arricchite da vetri di Murano, tessuti pregiati e boiserie che dialogano armoniosamente con i comfort contemporanei. Ogni stanza offre scorci inediti sul canale, sul giardino o sui tetti di Venezia, evocando l’atmosfera di una dimora nobiliare.
Il ristorante La Bauta: omaggio alla tradizione veneziana
La Bauta, il ristorante dell’hotel, celebra la cucina veneziana con piatti come il baccalà mantecato, i bigoli in salsa e il risotto al nero di seppia, preparati con ingredienti freschissimi provenienti dal mercato di Rialto. I piatti si accompagnano a una selezione di vini regionali e internazionali. L’ambiente, impreziosito da affreschi e lampadari di Murano, offre un’esperienza elegante e senza tempo.
La visione di Paolo Caffi, anima del progetto
Paolo Caffi, Amministratore Delegato dell’Hotel Nani Mocenigo Palace, racconta così la rinascita del palazzo: «Qualche anno fa, con un gruppo di amici, abbiamo acquistato questo luogo carico di storia. L’abbiamo restaurato come fosse la nostra casa, con cura e passione, mantenendo viva la sua anima. Oggi ogni ospite può vivere un’esperienza autentica, circondato dalla bellezza del passato e dal calore dell’ospitalità italiana. Per noi accogliere significa condividere: la casa, la città, la nostra storia».
A cura di Jano Parrino
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